Inizierò
con un ovvietà, siamo di fronte un modello in scala
in 1/48, e una classica scala da aeromodellismo statico
(velivoli in kit di montaggio), l’estetica dell’aereo,
con le ali a geometria variabile ricorda l’F 14
TomCat in dotazione all’aviazione nordamericana,
richiamando alla memoria che in ogni modo l’F 14
e un caccia biposto, a mio modesto parere trovo il rapporto
in scala 1/48 perfetto x questo modello, dalla triplice
trasformazione, fighter, gerwalk e battroid, tipiche del
cartone animato Macross; Il tutto senza dover aggiungere
o rimuovere parti al modello, ma armatevi di pazienza
e di qualche piccolo arnese ess. (per la pulizia delle
unghie) x aiutarvi ad aprire qualche vano del modello.
E un modello che piace o non piace, senza mezze misure,
il mecha e composto al 99% di “plastica”,
al primo impatto visivo mi a dato l’impressione
di un modello assemblato da un neofita d’aeromodellismo,
con la sua livrea di un anonimo grigio plastica chiaro,
(nelle foto riportate sulla scatola, che poi sono le medesime
pubblicate sui siti commerciali del settore, il modello
sembra di colore bianco). Se non si e amanti del modello,
si potrebbe pensare, che la confezione del VF-1S e quasi
uno specchietto x allodole, visto la dimensione e l’accuratezza
della stessa.
Indubbiamente un modello di queste dimensioni in totale
die cast sarebbe stato arduo da proporre, x varie ragioni,
l’equilibrio stesso dell’mecha sarebbe stato
in discussione, ma qualche particolare in più si
poteva realizzare, visto il prezzo, e non limitarsi a
soli pochi particolari, (portelli del carrello anteriori,
i 3 carrelli del aereo e la parte della struttura portante
a T, interna dell’aereo dove si trovano gli snodi
a sfera x le gambe che permettono la trasformazione in
batroid.
A mio avviso, siccome si tratta di un modello del 2003
mi aspettavo un impegno da parte della Yamato a qualche
revisione del mecha, con questo non voglio dire che sia
un cattivo modello, ma visto il periodo cui risale il
primo modello in 1/48, era lecito aspettarsi un restyling.
Concludendo la descrizione principale, ricordando che
tutte e 3 le trasformazioni si eseguono con qualche difficoltà,
sopra tutto la prima volta, con la paura di danneggiare
il modello, anche se e presente un libretto d’istruzioni
abbastanza dettagliato, con foto in bianco e nero illustrative
dei i vari passaggi delle trasformazioni, secondo il mio
modesto parere non e un modello cui cambiare spesso la
configurazione.
La
confezione:
Merita una citazione a parte, la scatola e sontuosa, come
poche altre, l’apertura superiore d’ispezione
e tenuta chiusa da due velcri posti sugli angoli inferiori
della scatola, aperto il coperchio al suo interno vi sono
le fotografie che ritraggono il modello nelle sue 3 trasformazioni,
e si può vedere il contenuto interno a traverso
la “lastra d’ispezione trasparente”
le misure della scatola sono, L. 36 P. 37 A. 14 x un peso
completo di alloggiamento del modello di 875 g.
Il
contenuto:
All'interno della confezione troverete ovviamente il modello,
il fucile Gunpod 55 mm. , 4 tripli missili AMM-1, 4 Missili
Pods UMM-7 e la miniatura del pilota Hichijo Hikaru in
posizione di pilotaggio (non snodabile ma inseribile nel
cockpit) il tutto accolto in un alloggiamento di plastica
trasparente semi rigida, un foglio di “adesivi”
da applicare al modello, e un libretto di istruzioni di
27 pagine, con ideogrammi orientali, nelle prime pagine
vi e uno schema dell’aereo con le annotazioni per
applicare gli innumerevoli adesivi, proseguendo vi si
trovano le spiegazioni che illustrano le varie trasformazioni
dell’modello, con fotografie in bianco e nero,
Il
modello:
Il livello di dettaglio complessivo e buono, in modalità
fighter, i particolari più rilevanti sono il carrello
di atterraggio con ruote girevoli, cokpit apribile , flaps
direzionabili, la presa d’aria dietro il cokpit
apribile, radar articolato e removibile e presa d'aria
dei motori removibili.
In modalità gerwalk le caratteristiche da indicare
e l’antenna della backpack unit ripiegabile.
In versione battroid le specifici da segnalare sono, presa
d'aria apribile sul petto , dita articolate singolarmente,
le mani rientrano a scomparsa all'interno degli avambracci,
3 punti di articolazione per braccio di cui quelle presenti
nei gomiti sono a “meccanismo a scatto”, 4
punti di articolazione x gamba, di cui 2 con snodi a sfera
in ferro a livello femorale , 6 a “meccanismo a
scatto” 2 a meta cosce , 2 a livello delle ginocchia
e 2 per l’apertura dei piedi, la testa del VF-1S
e a mio parere la meglio riuscita della serie macross
0, con i 4 laser posti ai lati della testa orientabili.
Le misure del modello in modalità fighter.
Lunghezza:
31 cm.
Altezza: 10 cm.
Apertura alare spiegate: 31 cm.
Peso completo di armamento: 370 g.
Le
misure del modello in modalità gerwalk.
Lunghezza
dal “naso” all’backpack unit: 25,5 cm.
Altezza: 20,5 cm.
Le
misure del modello in modalità battroid.
Altezza:
28,5 cm.
Larghezza (spalle): 13 cm.
Peso: 335 g.
Le
trasformazioni difficoltà.
Gerwalk:
7
Battroid : 6 -
Elementi
ad incastro e precisione. 9
Qualità
del materiale plastico. 8,5
Qualità
del materiale in die cast. Poche e marginali
Elementi
colorati. 8
Rifiniture.
8
Qualità
del materiale delle armi e rifiniture. 8, nella loro semplicità
Posabilità.
7,5
Articolazioni.
Testa:
8
Braccia: 8
Mani: 8
Gambe: 9
I pregi del modello:
Il mecha presenta una discreta pennellatura emulativa
sparsa su tutto il modello, i flap’s delle ali ruotano,
cosi da permettere una simulazione nella modalità
aereo, apprezzabile l’articolazione delle gambe
per l’uso dei “meccanismi a scatto”
che gli da un ottimo equilibrio in modalità gerwalk
e battroid, ammirevole l’impegno di progettazione
nelle fasi di trasformazione, le dimensioni del mecha
lo rendono un pezzo unico nella sua categoria di robot,
trasformabile in 3 diversi assetti, e il fascino di un
modello unico.
I
difetti del modello:
Il mecha presenta qualche piccola imperfezione di taglio,
nel separare le parti in plastica dai telai di confezione,
si riscontra qualche problema nell’aprire alcuni
vani del modello, ma niente di grave, i portelli del carrello
anteriore in ferro, sono posticci, nella loro estetica
in modalità chiusa, contrastano rispetto ai portelli
di chiusura dei vani dei carrelli posteriori realizzati
in materiale plastico, perfetti esteticamente nella modalità
di chiusura.
Ritornerò a ripetermi sulla difficoltà riscontrata
nelle varie trasformazioni, che potrebbero passare in
secondo piano, visto che non si tratta di un giocattolo
x bambini, ma x qualcuno potrebbe essere difficoltoso,
sopra tutto nella trasformazione in battroid.
Le mani potrebbero non piacere a livello estetico, ma
le trovo comunque funzionali nel impugnare l’arma,
in ogni modo avrebbero potuto corredare il modello con
un paio di mani supplementari, sarebbe stata cosa gradita,
la presenza di uno stand per accogliere anche un futuro
upgrade Super Pack Parts Set.
Voto complessivo del modello: 8,5
Lo
consiglierei:
Si, se non si e dei puristi del die cast in stile S.O.C.
o Aoshima, visto la quasi totalità di “plastica“
che compone il modello, anche se i dettagli non mancano,
si potrebbe rimanere delusi, soprattutto in rapporto ai
nuovi e ai futuri S.O.C. targati Bandai, i fan di Macross
non anno una alternativa di riscontro in 1/48, in ogni
modo e un modello che a il suo fascino, indipendentemente
dalla serie da cui deriva, piace o non piace in tutto
e per tutto.
Dove
acquistarlo:
Lo acquistato da http://www.angolz.com
, il modello $ 114.00 , la spedizione in Air Parcel $
34.01
V’invito a visitare il sito web di M. Pellegrini
dove troverete una lista di web store esteri, nella sezione
toon, http://www.mpellegrini.it
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(
le
foto sono state realizzate dall'autore dell'articolo).